L'architettura della parola

Interessato principalmente alla poesia in lingua italiana e nei dialetti istroveneto e istroromanzo (o istrioto), Dobran ha pubblicato diversi articoli di critica letteraria raccolti infine nella Storia della letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo Novecento, Le parole rimaste (PIETAS IULIA, Pola Croazia e EDIT, Fiume Croazia), di cui altresì è stato, assieme a Nelida Milani, curatore. Ha contribuito alla compilazione dell’opera coi saggi sul neorealismo e realismo, sul socialismo reale e gli scrittori immigrati nonché trattando le poetiche di Osvaldo Ramous, Eros Sequi, Lucifero Martini, Sergio Turconi, Mario Schiavato, Giacomo Scotti, Eligio Zanini, Alessandro Damiani, Sandro Cergna e Alessandro Salvi. Nella medesima Storia della letteratura si trova anche un’analisi della poesia di Dobran, stilata dalla ricercatrice Elis Deghenghi Olujić.

Con questo lavoro (Le parole rimaste - liberamente scaricabile in versione integrale a fondo pagina) si vuole fornire un quadro della letteraratura istro-quarnerina prodotta dalla Comunità Nazionale Italiana (CNI) di Croazia e di Slovenia dalla fine della Seconda guerra mondiale all’anno 2010.
Accanto alla presentazione degli autori e delle opere di maggior rilievo, gli scopi principali di questa ricerca sono: l’individuazione delle motivazioni sociali, esistenziali, culturali ed estetiche che spingono la minoranza italiana a scrivere, individuare le estetiche di riferimento, proporre un disegno di periodizzazione e di confronto rispetto a quanto stava avvenendo simultaneamente in Italia, evidenziare il ruolo catalizzatore delle istituzioni (circoli, concorsi, editori, riviste), offrire al pubblico una bibliografia essenziale e aggiornata, insistere sulla necessità di collocare codesta letteratura regionale all’interno della critica e del più ampio spazio culturale italiano.